Si tratta di un'infezione virale, denominata febbre di Chikungunya o CHIK, caratterizzata da una poliartrite e da una eruzione cutanea. Una importante epidemia è iniziata nel 2005 nelle isole dell'Oceano Indiano e si è diffusa in molte parti del mondo, provocando infezioni di importazione e qualche volta anche casi da trasmissione locale.
Il virus
Si tratta di una malattia virale, da Arbovirus (virus trasmessi da vettori, zanzare); il virus appartiene alla Famiglia dei Togavirus, genere Alfavirus.
Diffusione geografica
Scoperto per la prima volta in Africa nel 1953 in Tanzania, il virus è stato identificato come causa di epidemie in molti paesi dell’Africa (Africa del Sud, Mozambico, Nigeria, Repubblica del Congo, Senegal, Tanzania, Uganda, Zimbabwe), dell’Asia centro
meridionale (India del sud, Pakistan), e del Sud-Est Asia (Cambogia, Cina, Filippine, Thailandia).
Epidemia attuale
Una agrossa epidemia ha avuto inizio nel 2005 nell'isola di Réunion (>150.000 casi); successivamente altri casi sono stati identificati nelle Seychelles, Mauritius e a Mayotte. Nei mesi successivi l'infezione si è diffusa in tutti i paesi affacciati sull'Oceano Indiano, e molti casi sono stati riportati in viaggiatori provenienti da quell'area. In Italia si è verificata in agosto-settembre 2007 un'epidemia di infezioni autoctone, comprendente un totale di 248 casi. Da allora la malattia risulta ancora diffusa nei paesi dell'oceano indiano. In Italia si osservano alcuni casi di importazione, ma non sono stati più segnalati casi autoctoni.
Trasmissione
Puntura di zanzara (genere Aedes)
Non vi sono dimostrazioni di trasmissione interumana, ma sono stati descritti recentemente casi di trasmissione materno-fetale.
Il virus può infettare l’uomo, i primati (Scimpanzé) animali domestici, volatili.
Malattia:
Incubazione: 4-7 gg in media; esordio brutale con febbre (per 2-5 giorni), anche molto elevata, cefalea, dolori articolari anche molto intensi tali da impedire il movimento (grandi e piccole articolazioni), dolori muscolari; si associa
eruzione cutanea al volto, tronco e arti. Più rari sono i sintomi respiratori, le emorragie di solito limitate, i disturbi gastroenterici. La malattia si risolve spontaneamente nella maggior parte dei casi. In
occasione della recente epidemia sono stati descritti casi letali (circa 70) (su più di 150.000 casi) in cui il decesso è stato attribuito all’infezione. Non esiste un trattamento specifico; può essere
necessario un trattamento sintomatico per la febbre ed i dolori articolari.
Prevenzione
Molto importanti sono tutte le misure che consentono di ridurre il contatto con il vettore (zanzara del genere Aedes):
http://www.ilgirodelmondo.it/punture_insetti-6.html
Altre informazioni possono essere ottenute dal sito
http://www.chikungunya.net/

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