Le malattie a trasmissione
oro-fecale da fonte idrica costituiscono un rischio
concreto per i viaggiatori internazionali (vedi
Diarrea del viaggiatore).
Alcuni dei suggerimenti validi per i viaggiatori diretti
verso paesi tropicali valgono anche per coloro che si
recano in regioni rurali dei paesi temperati e
utilizzano acque di superficie: basti ricordare recenti
epidemie di criptosporidiosi (vedi
Malattie intestinali da
protozoi)
in USA (Barwick RS, et al. Surveillance for
waterborne-disease outbreaks United States, 1997-1998.
MM WR: CDC Surveill Summ 2000; 49:121). In molti
paesi tropicali l'inadeguatezza dei sistemi di igiene e
di distribuzione delle acque, la scarsa disponibilità di
fonti sicure, il crescente inquinamento rendono l'acqua
un possibile veicolo di infezioni. Sono moltissime le
aree del mondo in cui non esiste un sistema affidabile
di purificazione dell'acqua e in cui di conseguenza le
popolazioni non hanno accesso all'acqua potabile (World
Health Organization (WHO)/United Nations Children's Fund.
Global water supply and sanitation assessment 2000.
Geneva: WHO, 2000).
I viaggiatori, specie in zone remote, possono affidarsi
a diversi accorgimenti e dispositivi al fine di rendere
l'acqua potabile. Una recente revisione della
letteratura sull'argomento è stata recentemente
pubblicata:Howard Backer: Water Disinfection for
International and Wilderness Travelers, Clinical
Infectious Diseases 2002;34:355-364. I principali
microrganismi trasmessi con l’acqua sono riportati nella
tabella sottostante.
Principali microrganismi potenzialmente
trasmissibili con l'acqua
(evidenziati i più comuni):
molti di questi agenti sono trasmessi con maggiore
frequenza dagli alimenti
Batteri
|
Virus |
Protozoi |
Elminti |
Escherichia coli
(ETEC) |
Calicivirus |
Cryptosporidium
parvum |
Nematodi (A.lumbricoides,
E.vermicularis,
T.trichiura,D.medidensis)
|
Altri
E.coli
(es. 0157:H7, enteroinvasivi, enteroadesivi) |
Enterovirus
(Poliovirus e molti
altri) |
Cyclospora
cayetanensis |
Campylobacter
spp. |
Epatite A, E |
Entamoeba
histolytica |
|
Salmonella |
Norwalk |
Giardia lamblia |
|
Shigella
spp. |
Rotavirus |
Isospora belli |
|
Aeromonas
spp. |
|
Toxoplasma gondii |
|
Plesiomonas |
|
|
|
V.cholerae |
|
|
|
Vibrio
parahaemolyticus |
|
|
|
Yersinia enterocolitica |
|
|
|
La maggior
parte di questi agenti patogeni è particolarmente
virulenta ed in grado di causare malattia anche se
presente in piccole quantità nell'acqua (130 oocisti di
Cryptosporidium parvum sono sufficienti a causare
la malattia). La purificazione dell'acqua deve inoltre
considerare, oltre alla eliminazione dei microrganismi
patogeni, anche la rimozione di materiale organico ed
inorganico di altra natura e inquinanti industriali
potenzialmente pericolosi.
Non esiste un metodo sicuro per valutare la qualità
dell'acqua sulla base dell'aspetto, del colore,
dell’odore o del gusto. Non esiste neppure un sistema
che elimini tutti i microrganismi dall'acqua.
L'obiettivo in genere è quello di ottenere una riduzione
del livello di germi tale da rendere l’acqua
microbiologicamente sicura.
Il processo che porta ad ottenere un’acqua potabile
consiste di tre passaggi successivi, la chiarificazione,
la purificazione e la disinfezione.
Chiarificazione
La
chiarificazione è il primo procedimento, in grado di
facilitare i successivi di purificazione o disinfezione
dell'acqua riducendo la torbidità e rimuovendo le
particelle di maggiori dimensioni. Per questo scopo si
può utilizzare la sedimentazione delle particelle
sospese lasciando per almeno un ora l'acqua ferma
permettendo alle particelle di depositarsi per gravità.
Altre tecniche comprendono la coagulazione (mediante
colloidi) o la flocculazione mediante sali di alluminio,
composti chimici (contenenti calcio, magnesio o sali di
ferro), fino al lievito in polvere o alla cenere in casi
di emergenza.
Purificazione
Consiste nella rimozione di sostanze organiche ed
inorganiche tale da migliorare le caratteristiche
organolettiche dell'acqua. Non significa necessariamente
che l'acqua ottenuta sia microbiologicamente sicura. La
purificazione può essere ottenuta mediante l'impiego di
carbone attivato (quello utilizzato nella maggior parte
dei filtri portatili). Pur non eliminando i
microrganismi permette di ridurre in modo considerevole
le sostanze organiche e gli inorganici chimici
migliorando le qualità dell'acqua. Ricordarsi di
utilizzare i filtri secondo le istruzioni e di operare
la necessaria manutenzione. I filtri trattenendo i
batteri vengono facilmente colonizzati.
Disinfezione
E’
il procedimento che porta alla rimozione dei germi
patogeni o alla loro riduzione ad un livello tale che
l'acqua abbia soltanto un minimo rischio microbico, in
sostanza risulti potabile. Per questo scopo esistono
diversi metodi utilizzabili secondo le circostanze e le
possibilità.
-
Calore
E' il metodo
probabilmente più efficace, tuttavia non sempre le
fonti di calore sono disponibili; inoltre, il calore
non migliora le caratteristiche organolettiche
dell'acqua. Tuttavia, rispetto agli altri metodi,
l'efficacia non è influenzata dalla presenza di
materiale corpuscolato. Tutti i patogeni enterici sono
sensibili al calore e la grande maggioranza di essi è
sensibili alla pasteurizzazione. Per questo motivo si
ritiene che l'acqua che abbia raggiunto e mantenuto la
temperatura di ebollizione per un minuto può essere
considerata adeguatamente sicura da un punto di vista
microbiologico (Centers for Disease Control and
Prevention. Health information for international
travel 2000-2001. Atlanta: US Department of Health and
Human Services, Public Health Service, 2001). Ogni
altro metodo di valutazione della temperatura (es.
troppo calda per essere toccata) non è un sistema
valido di determinazione della temperatura sufficiente
alla disinfezione (Groh C, et al. Effect of heat on
the sterilization of artificially contaminated water.
J Travel Med 1996; 3:113). Nelle situazioni in cui
non sia disponibile una fonte di calore, in mancanza
di altri sistemi ed in presenza di un clima molto
caldo che lo consenta, può essere indicato conservare
l'acqua al sole (utilizzando un forno solare o il
calore riflesso (McGuigan
K, et al. Solar disinfection of drinking water
contained in transparent plastic bottles:
characterizing the bacterial inactivation process. J
Appl Microbiol 1998; 84:1138).
-
Filtrazione
Il processo di
filtrazione è in grado di rimuovere gran parte dei
microrganismi patogeni, tuttavia le caratteristiche
del filtro sono determinanti per stabilirne la
capacità di disinfezione. Esistono filtri di diverso
tipo ed ognuno ha caratteristiche e applicazioni
particolari. La rimozione dei patogeni avviene
mediante l'intrappolamento dei batteri, virus o
protozoi attraverso processi fisici e chimici. Gli
inconvenienti possibili comprendono le dimensioni ed
il peso dei dispositivi e quindi l'aumento del
bagaglio, e la possibilità di ostruzione dovuta alla
presenza di particelle in sospensione nell'acqua.
I filtri disponibili sono costruiti in ceramica, in
fibre o carbone attivato. Le dimensioni e la
profondità dei dispositivi sono proporzionali alla
loro capacità di filtrazione e alla loro durata di
impiego. Alcuni filtri sono dotati di un prefiltro che
blocca le particelle di maggiori dimensioni
proteggendo il filtro interno. In mancanza, è indicato
procedere prima di operare ad una chiarificazione
maggiore dell'acqua da trattare. Come prima accennato
la dimensione dei pori dei filtri è un fattore
determinante per la capacità di bloccare tutti gli
agenti patogeni trasmissibili con l'acqua. La tabella
sotto riportata illustra le caratteristiche necessarie
per bloccare i diversi agenti patogeni. I filtri
portatili rimuovono con facilità batteri e protozoi,
mentre lasciano passere i virus.
Diametro dei pori necessario per eliminare i seguenti microrganismi
|
Organismo
|
Diametro dei pori (micron) |
Uova e larve di elminti
|
20
|
Giardia
|
5
|
Cryptosporidium
|
3
|
Batteri
|
0,4
|
Virus
|
0,01
|
Per avere i migliori
risultati si consiglia di scegliere un filtro con un
diametro dei pori non superiore a 0,4 micron se si
vuole essere protetti da germi come il vibrione del
colera, le salmonelle, l’E.coli. Diversi filtri
hanno pori di dimensioni maggiori ma hanno tra i
componenti una resina allo iodio: questi sono in
genere efficaci per virus e batteri. Un filtro senza
resine, anche se di pori inferiori ai 0,4 micron non
elimina i virus. Soltanto i filtri dotati di membrane
semipermeabili in osmosi inversa hanno una intrinseca
capacità di rimuovere i virus; questi dispositivi non
sono di largo uso per il loro costo e per la modesta
resa. Nell'eventualità in cui si debba trattare delle
acque di superficie potenzialmente molto contaminate i
filtri meccanici possono non essere sufficienti a
potabilizzare l'acqua e devono essere associati anche
altri metodi come il calore o il trattamento con
sostanze chimiche alogenate (vedi dopo). Le
caratteristiche dei filtri sono verificate dall'Environmental
Protection Agency (EPA) che non li certifica ma li
registra sotto due definizioni: quelli che utilizzano
metodi meccanici e quelli che associano metodi chimici
(US Environmental Protection Agency (EPA). Guide
standard and protocol for testing microbiological
water purifiers. Report to Task Force. Cincinnati: US
EPA, 1987). I filtri definiti dall’EPA come "microbiologic
water purifier" devono essere in grado di
rimuovere, uccidere o inattivare tutti i tipi di
organismi patogeni in modo da rendere l'acqua
potabile.
-
Composti chimici alogenati
Gli
alogeni (cloro e iodio) sono i composti maggiormente
utilizzati. La loro azione richiede che vengano
rispettati due principali requisiti: la concentrazione
(2-8 parti per milione) e il tempo di esposizione.
Sono inoltre fattori determinanti l’efficacia, la
temperatura (più l'acqua è fredda, maggiore deve
essere il tempo di esposizione o la concentrazione del
prodotto), l'acidità (l'acqua alcalina richiede
maggiore concentrazione di alogeno) e la presenza di
materiale organico sospeso: quest'ultimo infatti,
reagendo con il composto alogenato, inibisce la
capacità di disinfezione. In linea di massima a parità
di concentrazione il tempo di esposizione deve essere
raddoppiato o triplicato se si passa da temperature >
25°C a circa 15°C e quadruplicato se si opera a
temperature intorno ai 5°C. Infine, la sensibilità dei
diversi microrganismi è variabile: i batteri sono
molto sensibili (meno di un minuto anche a
concentrazioni basse), mentre i virus hanno una
suscettibilità intermedia (resistono fino ad un'ora a
basse concentrazioni); i protozoi sono al contrario
piuttosto resistenti e richiedono alte concentrazioni
anche per periodi di tempo prolungato (in particolare
le oocisti di Cryptosporidium resistono al
cloro ad alta concentrazione per molte ore, tanto da
rendere poco affidabile questo metodo per
inattivarle). Tra i due composti lo iodio è meno
influenzato dalla presenza di materiale organico e dal
pH.
La concentrazione di composto alogenato da utilizzare
si misura in milligrammi o in parti per milione,
mentre il tempo di esposizione (inversamente
proporzionale alla concentrazione) può variare da
alcuni minuti ed alcune ore. Non è possibile dare a
priori delle indicazioni sui tempi e le concentrazioni
ma si consiglia di verificare molto bene le
indicazioni sulla confezione del prodotto che si
impiega. Innanzitutto conviene trattare delle acqua
rese limpide con un primo trattamento di
chiarificazione (vedi sopra) ed eventualmente di
purificazione che permetteranno di utilizzare dosi di
alogeno inferiori. In linea di massima si consigliano
concentrazioni da 2 a 8 parti per milione (ppm) (4 ppm
per acqua chiarificata, 2 ppm per acqua non potabile
proveniente da serbatoi o condutture). Si possono dare
soltanto alcune indicazioni generiche come quelle
riportate in tabella.
Dosi di alogeni da aggiungere ad 1 litro d’acqua
|
|
4 ppm |
Tintura di iodio 2 %
|
0,2 mL = 5 gocce
|
Iodio povidone 10 %
|
0,35 mL = 8 gocce
|
|
Ipoclorito di sodio 1 %
|
0,5 mL = 10 gocce
|
Ipoclorito di sodio 5 %
|
0,1 mL = 2 goccce
|
Ipoclorito di sodio 7-10 %
|
0,05 mL = 1 goccia
|
Attendere, in tutti i casi 30' prima di bere
|
Il
cattivo gusto dell’acqua trattata con alte
concentrazioni di questi prodotti può essere
migliorato, dopo avere ottenuto la disinfezione
dell’acqua, con l’impiego della vitamina C o filtrando
l’acqua su filtri di carbone attivato.
L’impiego dello iodio può creare dei problemi a causa
della attività biologica, della possibile tossicità e
della allergenicità. Esistono precise
controindicazioni al suo uso: donne gravide, soggetti
con nota ipersensibilità allo iodio, o con anamnesi
positiva per patologia tiroidea (anche se controllata
dal trattamento), o con patologia tiroidea familiare (tiroidite)
e individui provenienti da paesi in cui sia presente
un deficit cronico di iodio non devono utilizzarlo.
Inoltre, se ne sconsiglia l’impiego per periodi
prolungati (superiori ad 1 mese), si suggerisce di
effettuare un controllo preliminare della funzione
tiroidea prima di utilizzarlo per periodi prolungati e
dopo 6-12 mesi (informazioni dettagliate possono
essere tratte dal lavoro di Backer H, et al. Use of
iodine for water disinfection: iodine toxicity and
maximum recommended dose. Environ Health Perspect
2000; 108:679.
Conservazione dell'acqua
L’acqua potabile ottenuta
mediante le tecniche sopraindicate deve essere
conservata in modo da mantenere la sicurezza
microbiologica per lunghi periodi. A questo scopo si
impiega ancora il cloro (meglio dello iodio) o l’argento
ionizzato e si deve conservare l’acqua in recipienti a
chiusura ermetica.
In molti
paesi ed in numerosi siti Internet sono reperibili
sistemi di purificazione e disinfezione dell’acqua
utilizzabili in situazioni di emergenza. Si indicano
alcuni indirizzi Internet senza per altro poterne
assicurare l’attendibilità e la sicurezza: si consiglia
di verificare se i prodotti sono certificati da istituti
Scientifici o Organizzazioni Nazionali o sopranazionali
[es. FDA, Environmental Protection Agency (EPA), CDC].
-
Fitfortravel http://www.fitfortravel.nhs.uk/advice/general-travel-health-advice/water-purification.aspx
-
Travel Medicine http://www.travmed.com/
-
Nomad travel
http://www.nomadtravel.co.uk/
-
Backpacker.com
http://www.backpacker.com/
-
McNett (Aquamira)
http://www.mcnett.com/aquamira
-
Miox (Disinfection Pens)
http://www.miox.com/News/news.html
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