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SC Malattie Infettive e Tropicali I, osp. Amedeo di Savoia, Torino SS Medicina dei Viaggi
ASL Città di Torino

Hantavirus


Che cosa sono?
Hantavirus sono un gruppi di virus la cui diffusione è vastissima. Sul piano clinico producono un gruppo eterogeneo di malattie ad esordio acuto. Vi sono numerosi tipi di hantavirus; il Sin Hombre hantavirus, riconosciuto per la prima volta nel 1993, è uno dei più frequenti hantavirus del Nuovo Mondo, circolanti negli Stati Uniti. Altri Hantavirus, del Vecchio Mondo, sono stati riscontrati in Asia, Penisola Scandinava, regione dei Balcani, altri ancora in Estremo Oriente. I serbatoi e sorgenti dell’infezione sono i roditori. Ogni hantavirus è associato specificamente ad una singola specie di roditore. L’ambiente dove usualmente possono verificarsi casi di infezione da hantavirus è rappresentato da aree rurali, dove boschi, campi, fattorie, capanni, possono offrire un habitat idoneo ai roditori, che ospitano il virus. Casi di infezione, in aumento negli anni recenti, sono stati confermati oltre che negli Stati Uniti, in Canada, Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Panama, Paraguay, Uruguay. Nell’agosto 2012 si è verificato un importante focolaio di Sindrome polmonare da Hantavirus (HPS) nel Parco Nazionale di Yosemite in California. L’infezione viene trasmessa dai roditori che disseminano il virus nell’ambiente, attraverso i loro escreti (urine, feci, saliva); l’uomo rappresenta un ospite accidentale e può infettarsi in seguito all’inalazione di aerosol contenenti particelle di escreti freschi o essiccati, dispersi nell’ambiente. Inoltre alcuni ritengono che vie più rare di trasmissione possano essere rappresentate da morsi di roditori infetti, cibo contaminato o contatto con oggetti contaminati. Il periodo di incubazione può variare da alcuni giorni a mesi, in genere i sintomi tendono a manifestarsi da 1 a 5 settimane dopo un’esposizione a rischio.

Come si manifesta la malattia?
L’infezione da hantavirus può manifestarsi con la Sindrome Polmonare da Hantavirus (HPS), la quale in un certo numero di casi può risultare fatale (tasso di letalità 38%). I sintomi precoci sono rappresentati da febbre, astenia, dolori muscolari, a cui si possono aggiungere cefalea, vertigini , dolori addominali, nausea, vomito, diarrea. Successivamente, dopo 4-10 giorni, insorgono i sintomi tardivi, che includono tosse, dispnea ed evoluzione in insufficienza respiratoria acuta. Hantavirus del Vecchio Mondo, in Asia, possono causare la Febbre Emorragica con Sindrome Renale (HFRS), i cui sintomi sono caratterizzati da proteinuria, ipotensione, emorragie multiple. Nelle aree endemiche non sono rare le forme lievi e le infezioni inapparenti.

Cosa si può fare?
Le misure preventive consistono in particolare nel controllo della popolazione murina, in quanto i roditori selvatici e domestici costituiscono il serbatoio del virus e sono fonte di infezione. E’ necessario minimizzare i contatti con i roditori. Sono pertanto utili periodiche azioni di disinfestazione e derattizzazione e la messa in atto di misure per l’allontanamento dei roditori dagli ambienti domestici, da aree di campeggio e da luoghi di lavoro.

La prevenzione consiste dunque nell’evitare contatti con i roditori ed il loro habitat.




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