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SC Malattie Infettive e Tropicali I, osp. Amedeo di Savoia, Torino SS Medicina dei Viaggi
ASL Città di Torino

Melioidosi


Che cos’è?

Il nome “Melioidosi” deriva dalla parola greca che indica la morva (malattia degli equini trasmissibile all’uomo). La malattia venne descritta per la prima volta da nel 1912, dal Capitano Alfred Whitmore a Myanmar. In Australia è conosciuta anche come Nightcliff gardeners' disease [Nightcliff è una area periferica della città di Darwin nei Territori del Nord].
Si tratta di una malattia batterica causata dal germe Gram negativo Burkolderia pseudomallei saprofita ambientale, isolato dai suoli umidi, acque stagnanti, colture di riso. In alcune regioni è talmente prevalente che contamina le colture di laboratorio. E’ presente nella terra in molti paesi del Sud-Est asiatico.
Si tratta di una grave infezione che può causare setticemia, polmonite, ascessi cutanei e in organi profondi (fegato, milza, prostata, ossa, reni, sistema nervoso centrale, ecc.). L’infezione colpisce in modo particolare soggetti portatori di altre malattie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e il diabete.

Dove
La malattia è descritta in molto paesi del Sud-Est asiatico, tra latitudini: 20° Nord – 20° Sud, in modo particolare il Nord-est Thailandia (20% delle setticemie acquisite in comunità sono infezioni da B.pseudomallei), Papua Nuova Guinea, i territori del nord dell’Australia (Queensland, isole dello stretto di Torres. L’infezione è comune soprattutto nelle aree rurali; nel nord-Est della Thailandia sono positivi per il batterio fino al 20% dei terreni ed il 50% delle risaie. Casi sono descritti anche in India e Medio-Oriente.
L’andamento è stagionale con la maggior parte dei casi nel periodo dei monsoni: 76% dei casi in Thailandia tra giugno e novembre; 85% dei casi nei territori del nord Australia tra novembre e aprile.

Come si contrae?

E’ una malattia rurale che presuppone, quasi sempre, uno stretto contatto diretto di ferite cutanee (anche minime) con terra o fango. Altre vie di trasmissione possono essere quella inalatoria o quella per ingestione o aspirazione di acqua contaminata (si sono osservati casi in occasione dello Tsunami dell'Oceano Indiano del 2004).

Come si manifesta la malattia?
Si tratta di infezione “opportunista” che colpisce soprattutto persone debilitate: broncopneumopatici cronici, diabetici, alcolisti, immunodepressi, portatori di insufficienza renale; sono descritti in ogni caso infezioni in soggetti precedentemente sani (fino al 35% dei casi).
Esistono forma cliniche acute fortemente febbrili (setticemiche con shock, polmonite, ascessi) e forme subacute/croniche o latenti caratterizzate da deperimento, febbre, lesioni polmonari simili a quelle tubercolari, tosse, espettorazione, emoftoe, dispnea; lesioni ossee. Sono descritte anche forme caratterizzate da lesioni cutanee.
La diagnosi presuppone l’isolamento in laboratorio del germe dal sangue, espettorato, ascessi.


Cosa si può fare?

Dal momento che il germe Burkholderia pseudomallei si presenta in alte concentrazioni nel terreno di molte aree nei paesi del Sud-Est asiatico, la migliore prevenzione consiste nell’evitare il contatto con acqua o fango. Soggetti immunodepressi o particolarmente suscettibili (vedi sopra) devono prestare particolare attenzione. Pulire bene e disinfettare a fondo tutte le ferite. La clorazione è efficace contro il germe. Usare precauzioni nella dissezione di animali infetti
Terapia: il farmaco di scelta è il ceftazidime; alternative imipenem, amoxicilllina/clavulanato. Il trattamento deve essere prolungato (4-6 mesi)
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Bibliografia

CDC- http://www.cdc.gov/melioidosis/

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