Febbre tifoide
Che cos’è?
Con questo termine si intendono le infezioni batteriche causate da Salmonella typhi e paratyphi A e B. Sono dette anche febbri enteriche dai medici anglosassoni. La malattia viene trasmessa per via oro-fecale (i batteri vengono eliminati con le feci dall'uomo malato, contaminano l'ambiente, l'acqua, gli alimenti, e contagiano nuovi individui quando introdotto con gli alimenti o l'acqua). I principali alimenti in causa nella trasmissione dell'infezione sono i frutti di mare ed i vegetali. La malattia è ubiquitaria con aree di iperendemia dove le strutture di approvvigionamento idrico e l'igiene degli alimenti sono insufficienti. |
Come si manifesta la malattia?
Il periodo di incubazione varia in media da 10 a 20 giorni. Nelle forme da S.paratyphi è di durata inferiore. L'esordio è caratterizzato dalla febbre, accompagnata da brividi, tosse, compromissione dello stato generale, costipazione (raramente diarrea); è presente sempre ingrandimento della milza. Se la malattia non è trattata tempestivamente possono comparire segni di tossicità, alterazione dello stato di coscienza e complicazioni intestinali e extraintestinali gravissime. Sono efficaci il cloramfenicolo e i derivati fluorochinolonici (ciprofloxacina, da non somministrare al di sotto dei 18 anni). |
Cosa si può fare? Le norme di
igiene alimentare
sono sufficienti a ridurre in modo sostanziale il
rischio di infezione. La cottura dei cibi e la bollitura
dell’acqua eliminano il batterio. Sono disponibili
due vaccini.
Il primo
è composto dal polisaccaride capsulare Vi; si
somministra per via parenterale, è ben tollerato ed ha
una efficacia tra il 64 ed il 75% per tre anni.
Il secondo
è un vaccino costituito da germi vivi attenuati (ceppo
S. typhi 21a che induce una protezione
del 70% circa per tre anni. La vaccinazione è
raccomandata per tutti coloro che si recano nelle aree
di maggiore endemia. |