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SC Malattie Infettive e Tropicali I, osp. Amedeo di Savoia, Torino SS Medicina dei Viaggi
ASL Città di Torino

Pregiudizi sulla profilassi della malaria


Health Canada / Santé Canada

Documento approvato da:

Canadian Infectious Diseases Society
Canadian Society for International Health
Canadian Public Health Association


PREGIUDIZI SULLA PROFILASSI DELLA MALARIA

1. Il pregiudizio: "La malaria nelle persone sane non è un’infezione seria"


I fatti: la malaria è una delle principali malattie killer ed è la più importante e grave malattia con cui i viaggiatori occidentali hanno a che fare quando viaggiano in zone ad alto rischio come, per esempio, l’Africa sub-sahariana e la Nuova Guinea. In anni recenti vi è stato un drammatico aumento dei casi di malaria nei viaggiatori e alcuni di loro sono deceduti.

2. Il pregiudizio: "Tutti i viaggiatori che si recano nei Paesi in via di sviluppo necessitano della profilassi malarica"

I fatti: Numerose aree dei Paesi in via di sviluppo sono libere dalla malaria oppure il rischio è così basso che non è necessaria la profilassi malarica. Inoltre alcuni viaggiatori che si recano in Paesi in cui la malaria è presente, potrebbero non aver bisogno della profilassi malarica, perché in certi casi la trasmissione dell’infezione si verifica solo in alcune zone, in genere rurali, oppure è stagionale, come accade in alcuni Paesi dell’America Latina o del Sud Est Asiatico. In ogni caso TUTTI i viaggiatori che si recano in un Paese in cui è segnalata la presenza della malaria dovrebbero usare le misure di protezione personale per prevenire le punture degli insetti, come le zanzariere impregnate e i repellenti cutanei.

3. Il pregiudizio: "Le donne in gravidanza e i bambini non dovrebbero ricevere la chemioprofilassi [=profilassi con farmaci] contro la malaria"

I fatti: Al contrario, le donne in gravidanza e i bambini (compresi i lattanti) sono a particolare rischio di sviluppare forme gravi di malaria. Se si recano in zone ad elevato rischio di malaria, anch’essi dovrebbero assumere la chemioprofilassi, che si avvale di farmaci efficaci e sicuri.

4. Il pregiudizio: "La maggior parte delle persone che assumono meflochina (Lariam) ha seri effetti collaterali"

I fatti: Per i viaggiatori in zone ad alto rischio, la possibilità di ammalarsi e morire di malaria è significativamente più elevata del rischio di avere un serio effetto collaterale in seguito all’assunzione della meflochina (Lariam). Più di 11 milioni di viaggiatori hanno effettuato la profilassi con meflochina e le reazioni gravi a questo farmaco (convulsioni, disturbi psichici) sono risultate rare (circa in 1 viaggiatore su 10.000). La grande maggioranza (95-98%) delle persone che assumono la meflochina non ha alcun disturbo oppure presenta effetti collaterali lievi o temporanei. Occasionalmente (in 1 caso su 250, sino a 1 caso su 500 soggetti) il viaggiatore può sviluppare una reazione neuropsichica non grave ma fastidiosa (ansia, cambiamenti dell’umore) che rende indispensabile cambiare farmaco. Queste reazioni scompaiono quasi sempre non appena viene sospesa l’assunzione del farmaco.

5. Il pregiudizio: "Sono disponibili, in Patria o all’estero, farmaci antimalarici più sicuri della meflochina"

I fatti: Attualmente, per le regioni del mondo ad alto rischio di malaria, la meflochina (Lariam) è il farmaco più efficace per la prevenzione della malaria. Le alternative solitamente offerte da persone che non hanno una formazione professionale in Medicina dei Viaggi (per es. amici, viaggiatori abituali, gestori di villaggi turistici) sono significativamente meno efficaci e talvolta più tossiche della meflochina. La doxiciclina è un’alternativa efficace, ma può avere effetti collaterali molto fastidiosi e inoltre necessita di essere assunta ogni giorno.

6. Il pregiudizio: "Se effettuo la chemioprofilassi e poi mi ammalo di malaria, la malattia sarà più difficile da curare"

I fatti: La prevenzione della malaria con i farmaci raccomandati a seconda della destinazione, non stimola lo sviluppo di parassiti malarici resistenti alla terapia. La profilassi effettuata in modo appropriato può in realtà indirettamente ridurre la resistenza ai farmaci riducendo il carico rappresentato dall’insieme dei nuovi casi di malattia.

7. Il pregiudizio: "Il periodo di tempo in cui si può assumere in modo sicuro la chemioprofilassi è limitato"

I fatti: Non ci sono limiti di tempo validi in assoluto (la durata della chemioprofilassi e il tipo di farmaco vanno valutati caso per caso con l’aiuto di un esperto della materia). Gli effetti collaterali severi dovuti ai farmaci antimalarici di solito si manifestano entro le prime 3 settimane (quindi, per es., entro la terza compressa di Lariam). La maggior parte degli effetti collaterali lievi diminuisce proseguendo nell’assunzione del farmaco.

8. Il pregiudizio: "Alcuni tipi di malaria non possono essere curati"

I fatti: Se la malaria è diagnosticata in tempo e trattata appropriatamente, quasi sempre il paziente riesce a guarire. Peraltro, anche brevi ritardi nella diagnosi di malaria possono rendere il trattamento più difficile e meno efficace.

9. Il pregiudizio: "Se ti ammali di malaria, l’infezione ti durerà per tutta la vita"

I fatti: Se il paziente effettua una corretta terapia e si fa seguire dallo specialista per un certo periodo anche dopo la guarigione, la guarigione della malaria è completa.

10. Il pregiudizio: "Le persone nate e cresciute in una zona malarica sono immuni per tutta la vita"

I fatti: Gli individui cresciuti in aree in cui la malaria è endemica possono morire a causa della malattia; coloro che sopravvivono diventano parzialmente immuni nei confronti delle più gravi complicazioni dell’infezione. Peraltro, questa immunità tende a scomparire dopo che la persona ha lasciato la zona a rischio (tipico caso: l’immigrato di origine africana che si trasferisce in Europa o nel Nord America).



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