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SC Malattie Infettive e Tropicali I, osp. Amedeo di Savoia, Torino SS Medicina dei Viaggi
ASL Città di Torino

Tubercolosi


Che cos’è?

La tubercolosi è una malattia causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis, ubiquitario. La trasmissione dell'infezione avviene da pazienti contagiosi attraverso la via aerea. La malattia colpisce tipicamente i polmoni (70%-80%), ma anche altri organi possono essere coinvolti.
L'infezione può essere acquisita tanto nel proprio paese quanto durante un viaggio. Globalmente ogni anno si verificano circa 9 milioni di nuovi casi e circa 1.5 milioni di decessi. L'incidenza varia a seconda delle aree geografiche, è particolarmente elevata in alcuni paesi dell'Africa Sub-Sahariana e dell'Asia. Un grave problema è rappresentato dalla tubercolosi multi-resistente ai farmaci antitubercolari, in aumento in molti paesi. Multidrug-resistant TB (MDR TB) è resistente ai due farmaci più efficaci (isoniazide e rifampicina). Extensively drug-resistant TB (XDR TB) è resistente a isoniazide, rifampicina, fluorochinoloni e ≥1 di 3 farmaci iniettabili di seconda linea. Recenti dati del WHO dimostrano che la multi-resistenza è relativamente comune in diverse regioni del mondo.

 

Riprodotta per cortese concessione di WHO da: 
http://gamapserver.who.int/mapLibrary/ 

Proportion of multidrug-resistant tuberculosis among new tuberculosis cases, 1994–20101

1 Data from the World Health Organization’s tuberculosis database. Available from: www.who.int/tb/country/data/download/en/index.html . Data accessed July 2012


Distribution of countries and territories reporting at least 1 case of extensively drug-resistant tubercuolosis1

1 Data from the World Health Organization’s tuberculosis database. Available from: www.who.int/tb/country/data/download/en/index.html . Data accessed July 2012


Qual è il rischio per i viaggiatori?
Il rischio è determinato dalla frequenza di esposizione e dalla durata della stessa. Il problema si pone pertanto soprattutto per i viaggiatori che soggiornano per lunghi periodi ed in particolare a stretto contatto con le popolazioni locali, in regioni in cui la malattia ha una maggiore prevalenza (vedi cartina): in questi casi il rischio è stato calcolato sovrapponibile a quello della popolazione locale.
Nel corso degli ultimi anni è stato valutato anche il rischio associato ai viaggi aerei: gli studi in proposito hanno concluso che il rischio di trasmissione non appare significativamente più elevato rispetto a qualunque altro spazio chiuso. I viaggi aerei pertanto sono un fattore trascurabile sia da un punto di vista individuale, sia dal punto di vista della sanità pubblica. WHO ha emanato le linee guida relative alla prevenzione della TB, controllo e notifica dei passeggeri che potrebbero avere subito un'esposizione alla TB durante un viaggio aereo.
(http://www.who.int/tb/publications/2008/WHO_HTM_TB_2008.399_eng.pdf).

Cosa si può fare?

Poichè il rischio di contrarre la malattia è basso, le possibili misure preventive attive, come la vaccinazione e la chemioprofilassi, non trovano indicazione in quanto gli effetti collaterali superano al momento i benefici potenziali. Coloro che soggiornano per lunghi periodi in regioni ad alta endemia a stretto contatto con la popolazione locale e potenzialmente ammalata (operatori di volontariato, personale medico, ecc.), o coloro che risiedono per anni in aree endemiche, dovrebbero effettuare il test cutaneo tubercolinico (TST), o il test QuantiFERON, prima della partenza (CDC. Perspectives: Tuberculin Skin Testing of Travelers). Il test va ripetuto 8-10 settimane dopo il rientro dal viaggio. Maggiori informazioni: Johnston VJ, Grant AD. Tuberculosis in travellers. Travel Med Infect Dis. 2003 Nov;1(4):205–12.


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